mercoledì 12 marzo 2014

Simitur 2.0. Ricerca, ricerca, ancora ricerca… e finalmente siamo arrivati allo sviluppo

Simitur 2.0, il progetto di R&S di cui Teleskill è stata proponente e beneficiaria aggiudicatrice grazie ai fondi strutturali della Regione Lazio, insieme agli organismi di ricerca dell’Università la Sapienza, finalmente inizia a prendere una forma; il risultato delle attività di sviluppo tecnologico, e non solo di ricerca.

Per un lungo periodo ho insisto sull’importanza e la necessità di introdurre, all’interno della filiera del turismo laziale, gli strumenti e metodi innovativi formativi di cui Teleskill è pioniere in Italia dal 1999, capaci di permettere agli imprenditori turistici di poter mettere a fattor comune le proprie conoscenze in materia, condividere e scambiarsi le best practices per creare una rete di operatori uniti. Ogni qualvolta affrontavo l’argomento con la direzione di Teleskill, purtroppo riscontravo molte difficoltà, le classiche barriere d’impostazione progettuale legate alla ricerca e reperimento dei fondi necessari per far fronte a due anni di progettualità in cui sarebbe stato necessario impiegare ed investire sul personale interno, figure professionali, organismi di ricerca ed altre spese generali.

La soluzione doveva stare nella finanza agevolata, motivo per cui ho iniziato a cercare strumenti di finanziamenti diretti da Bruxelles ed in alternativa fondi strutturali regionali. I primi, meglio conosciuti sotto la dicitura della programmazione economica europea del 7° PQ, erano in via di esaurimento o le call per noi interessanti erano scadute, i secondi invece mi hanno dato la risposta alle nostre attese. Sfruttando il Co-Research gestito dalla Filas per conto della Regione, sono riuscito a dar vita al progetto di Teleskill e a trovare quindi le risorse finanziarie necessarie per poter investire nelle attività di ricerca dei Dipartimenti di Informatica e di Management della Sapienza e della Facoltà di Economia.

Nasce quindi Simitur 2.0, in un momento in cui in Italia il turismo è un settore a bassa produttività e con grandi margini di recupero competitivo. È però indispensabile che, nella struttura dell’offerta, siano introdotti radicali fattori innovativi e aggiornati modelli produttivi. Negli anni più recenti è profondamente mutata la domanda di turismo internazionale e il settore ricettivo dimostra crescenti difficoltà ad intercettare i nuovi flussi. Il progetto, con il supporto di tecnologie semantiche, di information retrival e di sentiment analysis, ha come oggetto l’individuazione di best practices e l’analisi delle loro fattispecie organizzative, allo scopo di esportare modelli di successo in nuove aziende, valorizzare e promuovere quelli già esistenti. Il tema della formazione imprenditoriale, teorica ed esperienziale, sulla qualità dei servizi delle PMI genera notevole interesse da parte sia delle reti di offerta turistica, sia delle istituzioni locali.

Risposte efficaci all’esigenza di intercettare la nuova domanda turistica, risiedono 1) nell’apprendimento collaborativo informale, dove le singole nozioni provengono dai partecipanti che le rendono disponibili all’interno di una o più comunità; 2) nel tema della formazione manageriale e della gestione di contenuti esperienziali dal mondo della PMI del settore del turismo. A fronte di questo interesse non esistono prassi formative e metodologie di gestione delle stesse consolidate, ma vi è solo un proliferare di proposte ed esperienze emerse in ambienti conferenzieri non inclini alla predisposizione di una scientifica e adeguata gestione di progetti di tale natura. In conformità a queste considerazioni nasce Simitur 2.0 con l’obiettivo di sostenere una raccolta semiautomatica di best practices, la loro formalizzazione in un’ottica manageriale con il supporto dell’Università e la creazione di moduli di contenuti multimediali rivolta ai responsabili e agli operatori turistici, favorendo la collaborazione tra gli stessi e valorizzando le eccellenze di ognuno. Le innovazioni introdotte con il progetto Simitur 2.0 riguardano: il cambiamento di ruolo degli utenti da una posizione di passiva ricezione d’informazioni ad una attiva, basata sulla simulazione e l’interazione con soggetti specializzati; l’utilizzo di tecnologie semantiche, ed in particolare di sentiment analysis, per individuare casi di successo.

A giugno del 2014 lo sviluppo sarà ultimato e quindi le attività di test di laboratorio ci diranno se l’applicativo finale risponderà ai risultati della ricerca realizzata dagli organismi. Le attese sono alte e i tempi stringono sia per Teleskill che per i dipartimenti universitari, ma il cronoprogramma ipotizzato resta in linea con le tempistiche.


Vi tengo aggiornati.

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