L'istruzione e la formazione sono fondamentali per sviluppare
il progresso in tutti i settori della conoscenza. Purtroppo per molti,
l'accesso all'istruzione non è sempre facile. Ci sono tante teorie su come
l’istruzione possa essere migliorata, ma la possibilità di trasmettere e
diffondere la conoscenza è uno dei passi più semplici, e al contempo più
complessi, che possiamo progettare per migliorare gli standard di formazione
globale. In questo articolo presento le mie riflessioni sul tema.
1. Le esigenze della formazione cambiano rapidamente
In tutti i Paesi occidentali si compiono
ricerche e sondaggi per monitorare il gradimento della formazione scolastica e
accademica. L’impressione è che spesso il sistema sia carente, vecchio e
inefficace. Anche in Italia si ha la sensazione che le scuole non funzionino,
che i programmi vadano rivisti, che la riforma del sistema scolastico sia
irrinunciabile. È un dato di fatto che, aldilà di problematiche strutturali del
settore scolastico, grazie alla tecnologia e al web gli scenari e le esigenze
delle persone cambiano più velocemente e le istituzioni scolastiche faticano a
stare al passo con i tempi.
2. L’istruzione ha bisogno di più tecnologia
Come detto prima, la quantità di persone non
soddisfatte del sistema educativo nazionale implica la necessità di un cambiamento.
L'era digitale ha superato il tradizionale paradigma “lezione e libro di testo”
e oggi gli studenti si aspettano molto di più che l’apprendimento su un libro, e
questo grazie alla quantità di informazioni facilmente reperibili su internet e
attraverso i dispositivi mobili. Alessandro Baricco, nel suo saggio “I barbari”
configura i nativi digitali come una generazione totalmente nuova, basata sulla
possibilità di saltare tra i contenuti in modo orizzontale, in contrapposizione
al modello verticale e nozionistico ereditato dalla rivoluzione post
industriale.
È ovvio, soprattutto per chi come noi in Teleskill progetta e realizza e-learning
da tanti anni, che portare tecnologia e formazione 2.0 in classe non significa
dotare gli studenti di un tablet. La formazione social, l’e-learning 2.0, è un
progetto integrato di contenuti coinvolgenti e di superamento del tradizionale
schema “docente – discente” e perfino dell’orario scolastico. Oggi si può
seguire una lezione anche la notte, comodamente dal proprio smartphone, se lo
si desidera.
3. Agevolare l’accesso all'istruzione
L'accesso all'istruzione è uno dei più grandi
ostacoli che il mondo affronta in questo momento. Anche nei paesi sviluppati,
molte persone stanno lottando per guadagnare borse di studio, o lavorano
duramente per pagare per la loro formazione universitaria e post-universitaria.
In tal senso, progetti come i MOOC (Massive On Line Open Course) stanno dando
un prezioso contributo, ma la strada da compiere è ancora molta. È ormai opinione
condivisa che un corso FAD (formazione a distanza) ha il vantaggio di poter
essere seguito dagli studenti senza faticosi spostamenti fisici e costose
iscrizioni e tasse universitarie. E, se realizzato bene, può a volte superare
gli obiettivi di formazione di un corso tradizionale. Chiaramente contenuti e
interattività, comunità di pratica e library organizzate, centralità dello
studente e linguaggio social sono fondamentali in questo tipo di progetti. Ma i
vantaggi sono notevoli: gli studenti riconoscono subito i corsi che li rendono
protagonisti attivi e che li spingono al massimo della loro esperienza
formativa.
4. Flessibilità dell’e-learning
L’e-learning è diventato sempre più popolare,
facendo diminuire drasticamente ogni connotazione negativa di apprendimento a
distanza. Merito delle iniziative di Università importanti come il MIT
di Boston e la UC di Berkeley che offrono
un ottimo catalogo di corsi online gratis. Ma quello che rende interessante
l’e-learning e la possibilità, grazie ad esempio a Teleskill LMS, di aggiornare
con semplicità i contenuti che così sono sempre i migliori disponibili. Inoltre
oggi è possibile arricchire l’offerta con pillole formative, video,
videoconferenze, gamification, insomma una grande varietà di strumenti che
adattano il corso ai diversi target di studenti. Il tutto, senza dimenticare
l’importanza dell’apprendimento collaborativo: l’e-learning diventa più
flessibile e coinvolgente grazie all’integrazione di strumenti di apprendimento
tradizionali (lezioni audio/video dei docenti) con nuovi strumenti di tipo
collaborativo quali classi virtuali sincrone, comunità di pratica, dando la
possibilità agli studenti di beneficiare dell'esperienza dei loro coetanei e
diventare protagonisti dell’apprendimento, grazie a un modo più efficace e
social d acquisire e conservare le nozioni. La sfida è incentivare i discenti a
sentirsi parte attiva di una comunità, anche attraverso strumenti semplici,
immediati e che replichino telematicamente piattaforme che utilizzano
quotidianamente per fare altro.
5. Istituzioni ed e-learning
È chiaro che c’è molta resistenza da parte di
istituzioni verticalizzate ad accogliere le prospettive offerte dal web e dalla
formazione on line. Eppure il cambiamento appare difficilmente evitabile. Già
adeso esistono alcune grandi piattaforme come la Open Universities Australia, un consorzio di 13
scuole con un mix di corsi di laurea e post-laurea, tutti a distanza.
Occorre condividere a tutti i livelli le
prospettive offerte dall’e-learning. Ad esempio, docenti e scuole possono
ottenere grazie al web una platea più ampia per i loro corsi; i potenziali
studenti possono fruire dell’offerta formativa più facilmente e non ha importanza
se si trovino in Italia o in qualunque altra parte del mondo; e ancora i
docenti potranno e possono offrire i contenuti formativi proprio lì dove ce n’è
bisogno, si pensi ad esempio, a informazioni mediche e scientifiche disponibili
on line dedicate a popolazioni alluvionate o colpite da epidemie. La formazione
e l’informazione può raggiungere così persone impossibilitate a muoversi a
causa dell’impraticabilità delle strade o per altre differenti cause.
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